Lettera aperta a P. Livio Fanzaga
a proposito di trasmissioni mandate in onda da Radio Maria il 6 e
7 ottobre 1992, riguardanti Vassula Ryden


Rev. Padre Livio,
non me ne voglia, ma se io che conosco Vassula, il suo carisma e quanto lo riguarda, non facessi il possibile per correggere un fratello che sbaglia, me ne renderei responsabile di fronte a Dio.
Anzitutto Lei afferma che personalmente non conosce Vassula e il suo carisma e neppure ha tempo, ma soprattutto voglia di documentarsi, si avvale quindi dello studio di due teologi, uno dei quali è un religioso domenicano del quale Lei ben conosce la preparazione e la competenza perché lo conosce personalmente.
Ma evidentemente non lo conosce poi troppo bene perché nel Suo discorso lo confonde più volte con Marie France James che non e un frate e tanto meno domenicano, ma una donna, una dottoressa in lettere, nemmeno particolarmente preparata in teologia, la quale ha scritto su Vassula ed e stata prontamente rintuzzata da L'Informateur Catholique, il settimanale ufficiale della Chiesa di Montreal (alle date 24 novembre 91, 11 e 25 aprile 92) per cui in Canada il suo lavoro non gode più di molta fiducia.
Se Lei avesse letto gli articoli apparsi su Medjugorje N° 70 di agosto-settembre '92 alle pagg. 207-211 e 218-220, avrebbe trovato che questo mensile, edito, come noto, a cura dei padri gesuiti del Centro S. Fedele di Milano, aveva già risposto punto per punto a tutte le Sue "perplessità" da Lei prese in prestito dalla sig.ra Marie France.
Ma, stabilita la indiscussa attendibilità delle fonti, vediamo qualcuno dei suoi elementi di perplessità.
A proposito di Vassula, Lei dice che essa scrive con scrittura automatica e su questo insiste a lungo, anzi afferma addirittura che essa lo avrebbe confermato, ma non è assolutamente vero. Evidentemente né Lei né i Suoi "esperti" conoscono Vassula, ma forse neanche che cosa è la scrittura automatica.
"Tra la scrittura automatica e i dettati di Vassula c'è una differenza sostanziale (riporto le parole del mensile sopra menzionato a pag. 207) la scrittura automatica avviene in modo medianico, con il concorso strumentale della mano, ma non dell'intelligenza e della libertà dello scrivente. Il dettato a Vassula avviene in modo pienamente cosciente, tramite la sua intelligenza e la piena libertà. Ne "La Vera Vita in Dio" appare come Gesù stesso chiede frequentemente a Vassula il consenso di servirsi della sua mano per trasmettere i Suoi messaggi al mondo: "Mi permetti di scrivere con la tua mano?" "Vuoi lavorare con me?".
Da parte sua, Vassula è sempre presente e cosciente, essa "cresce" in Dio in se e attorno a se dove porta frutti di conversione validi e duraturi, non come viene insinuato nella Sua trasmissione.
Lei poi fa il paragone tra la scrittura di Vassula e quella automatica di una signorina appartenuta, o appartenente, ad una setta induista che, con l'avvento nella sua vita della scrittura automatica aveva assistito all'apparizione nella sua casa dell'infestazione satanica. Quando, dietro Suo consiglio, aveva rinunciato alla scrittura automatica, contemporaneamente aveva visto scomparire anche l'infestazione demoniaca.
Mi perdoni, ma se la Sua, diciamo così, analisi fosse stata un po' meno superficiale, non solo sulle fonti, ma anche sulla sua coerenza e linearità, in questo paragone avrebbe avuto una precisa chiave per la soluzione del problema. Vassula, infatti, è ben lontana da ogni tipo di presenza demoniaca, al contrario la presenza del Signore dona a lei e a quanti le stanno attorno pace e dolcezza e le porta umiltà e il desiderio di "scomparire" il più possibile, pur nelle esigenze della sua missione; quindi avrebbe avuto una ragione in più per essere certo che non si tratta di scrittura automatica.
Lei poi dice che dopo 4 o 5 anni di scrittura automatica ella è passata alla dettatura all'orecchio. A parte il fatto che non si è trattato di scrittura automatica né prima né dopo, Vassula era in grado di scrivere sotto dettatura in maniera spedita nel novembre 1986 (vedi messaggio del 22.10.86), quindi dopo un anno e non 4 o 5 come Lei ha detto. Anche in questo la Sua trasmissione e tutt'altro che precisa. Inoltre è falso dire che Vassula abbia distrutto i messaggi dei primi 10 mesi. Quale è la fonte di una tale notizia?
Quanto al buon gusto delle espressioni, diciamo così, affettuose del Signore, certo nessuno obbliga alcuno a leggerle e tanto meno a gradirle, ma chi conosce il linguaggio mistico di tutta la storia della mistica, non avrebbe mai fatto le Sue osservazioni e tanto meno ne avrebbe fatto un'arma per colpire Vassula e si sarebbe guardato bene di fare paragoni con i lettori delle telenovele.
Circa la situazione matrimoniale di Vassula, tanto per cominciare Le faccio osservare che essa nell'81 non si è risposata "civilmente", come da Lei affermato per sostenere che non era affatto sposata e quindi denigrarla, bensì dinanzi al prete luterano, cioè nella chiesa di suo marito (vedi voi. 2° pag. 226 e 3° pag. 7).
Ma ciò che lascia veramente perplessi è la Sua affermazione secondo la quale non le sarebbe lecito fare la comunione nella chiesa cattolica.
Lei riconosce che Vassula è perfettamente in regola con la sua chiesa e quindi con la sua coscienza e con Dio. Riconosce la intercomunione delle due chiese cattolica e ortodossa, per cui ogni cattolico può ricevere i sacramenti nella chiesa ortodossa e viceversa; allora perché se Vassula è a posto con Dio non potrebbe fare la comunione nella chiesa cattolica? È forse un altro Dio? Mi viene il dubbio che questa osservazione sia di qualche sofista. Il pronunciamento di Paolo VI e la conseguente dichiarazione congiunta di Paolo VI e Athenagora I non avevano certamente questo spirito (vedi: Osservatore Romano dell'8.12.65 N° 289 pag. 7).
Poi Lei dice che Vassula è "certamente" in errore quando afferma che in un attimo l'anima appena creata vede Dio, prima di "entrare" nel corpo (tra l'altro lo afferma anche Maria Valtorta - vedi Poema dell'Uomo-Dio vol. 1 pag. 69, vol. 3 pag.61, vol. 4 pag. 1070 e 1098).
A questo proposito cominciamo con il constatare che Lei per condannare Vassula a causa di questa sua affermazione, la mette nella schiera dì coloro che proclamano la
preesistenza delle anime, la loro trasmigrazione e la reincarnazione. Non occorre certo molto acume per constatare che la posizione di Vassula e di Valtorta non ha nulla, ma proprio nulla, a che vedere con tutte queste cose, il Suo programma non va troppo per il sottile e con superficialità impressionante le condanna come eretiche.
Lei dunque afferma che Vassula è in contrasto con il Vangelo che dice: "Nessuno ha mai visto Dio" (Gv 4,12) e "Dio nessuno l'ha mai visto" (Gv 1,18). Allora se Lei legge la Scrittura con questo criterio, per Lei c'è contrasto anche con altre frasi del Vangelo come "chi vede me, vede Colui che mi ha mandato" (Gv 12, 45) e poi "chi ha visto me ha visto il Padre" (Gv 14,9) e anche dove dice "se conoscete me, conoscete anche il Padre, fin d'ora lo conoscete e lo avete veduto" (Gv 14,7).
Ma non hanno forse visto Gesù (che è Dio) prima e dopo la resurrezione gli apostoli, i discepoli, le pie donne, ecc., ecc.?
Ci sono molti modi di vedere Dio. È evidente che i punti del Vangelo cui Lei fa riferimento è il vedere Dio nella sua pienezza e nel suo splendore, come lo vedono gli angeli e i santi in paradiso. Altrimenti non si supera il contrasto. Quindi la Sua affermazione per cui Vassula è certamente in errore è del tutto infondata.
A proposito della frase "ora è venuto il momento in cui il mio servitore diletto Giovanni Paolo II dovrebbe ascoltarmi", Lei dice "forse che il papa dal 1978 al 1987 non ha mal ascoltato il Signore?" E questo per mostrare che i messaggi di Vassula non vengono dal Signore.
Ma Lei dice le cose per metà, per cui fa apparire tutt'altra cosa da quello che è. È evidente che Lei ha parlato senza aver letto il testo. Questa frase è del 30.10.80 (e non del 27.10.80 come Lei dice) e si riferisce al messaggio di tre giorni prima dell'ecumenismo. Gesù dice: "Chiedi di vedere il mio diletto il Papa Giovanni Paolo II. Egli non farà alcuna distinzione (tra cattolici, ortodossi ecc.), Vassula digli questo: "Mio benamato Io, il Signore, sono alla tua porta e busso; Mi sentirai? Mi aprirai? Se tu mi senti Io entrerò nella tua casa e dividerò il tuo pasto con te. Mostrati vittorioso e ti permetterò di dividere il mio trono. Ascoltami e ascolta quello che dice lo Spirito alle Chiese".
Inutile dire che dopo aver dato il messaggio da tre giorni il significato della frase da Lei incriminata è del tutto differente da quello che Lei ha fatto apparire. Infatti come avrebbe potuto nel 78 ascoltare il messaggio del 27.10.87? Dio solo sa quali sono i tempi delle cose.
Altra accusa che Lei muove a Vassula è quella di confessarsi direttamente a Dio e quindi comunicarsi. Lei dice che infatti non ci si può accostare alla comunione senza la confessione sacramentale quando si è in peccato mortale. Ma chi l'autorizza a dire, o solo pensare, che Vassula fosse in peccato mortale???
Quanto poi alla confessione sacramentale e al confessore occorre precisare che la prima cosa che Vassula, guidata dal Signore, ha fatto appena convertita è stata quella di trovarsi un confessore, e ancora oggi Vassula ha un confessore nella persona di un padre cappuccino, P. Nicolas del convento dei cappuccini a Bulle, Fribourg, presso il quale si confessa regolarmente. Di questo non ha mai fatto mistero fin dall'inizio. Nessuno che segue Vassula viene mai indotto ad omettere la confessione, ma tutto il contrario.
Ci sarebbero molte altre cose da dire. Ad ogni momento del Suo discorso, infatti, si trovano giudizi tendenziosi o del tutto errati che richiederebbero una risposta, ma mi sono già dilungato troppo.
La prego di leggere Lei stesso i messaggi che Vassula riceve dal Signore invece di farseli raccontare a sprazzi e vedrà quanti consigli e insegnamenti vi scoprirà, perché in quei messaggi il Signore parla anche a Lei.
In conclusione desidero significarle che non è certo cristiano, ma per lo meno disonesto, accusare e soprattutto diffondere calunnie nei confronti di chi non può difendersi.
Ma non solo queste accuse vengono mosse da chi come prete avrebbe il dovere di:
1° parlare con cognizione di causa e non riferendosi a giudizi altrui, specie se "qualificati" come abbiamo visto.
2° guidare le anime e non fuorviarle.
3° non dare giudizi superficiali e gratuiti (ma nella Sua trasmissione abbondano errori e imprecisioni anche nelle cose più insignificanti).
È vero che il Suo castello di sabbia crollerà presto e si disperderà come sabbia al vento, ma il male soprattutto alle anime semplici da parte di chi dovrebbe rappresentare il Signore è e rimane gravissimo.
Persone come il presidente della CEJ l'arcivescovo Franic che ha testimoniato a favore di Vassula il 23.09.92 a Gera Lario e i teologi, quali l'Abbe René Laurentin, P. Antonio Gentili, Don Luigi Bianchi, Patrick de Laubier, P. Lucy Rooney S.D.N., P. Robert Faricy S.J., Bordeau, Tony Hickey, Vladimir Zielinski e altri che hanno presentato i libri di Vassula ai lettori cattolici e non cattolici, hanno sostenuto una causa da loro analizzata in profondità e di persona: sono quindi una garanzia della bontà del messaggio di Vassula e ne hanno constatato la validità attraverso le conversioni ad un cristianesimo vero e solido, non ad una insalata russa, come Lei insinua.
Ma non meno care mi sono le testimonianze della gente semplice che dopo la Sua trasmissione ha telefonato a me e ad altri (alcune ore dopo aver tentato invano di mettersi in contatto telefonico con Lei per dirle la loro vigorosa protesta) non sgomente, o scosse, ma angosciate nel dover constatare che una radio che si definisce cristiana aveva combattuto il messaggio del Signore.
Esse avevano compreso, come sanno fare le anime semplici, da Chi vengono quei messaggi ed avevano anche individuato con precisione le cause dell'attacco.
Ho incontrato Vassula quattro anni fa, a 39 anni, e non sapevo nemmeno da che parte cominciare per volgermi a Dio, ed era la mia ultima preoccupazione... Cerco di immaginare se invece di Vassula e i messaggi del Signore avessi incontrato Lei... Forse il Signore non avrebbe ancora finito di sgolarsi per chiamarmi a Sé.
Quattro anni fa, da buon romagnolo l'avrei mandata a quel paese e non mi sarei scomodato per scrivere questa lettera. Oggi invece sento il dovere di scriverle e Le assicuro che pregherò per Lei perché il Signore La illumini.

Distinti saluti.
Carlo Sami

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