Mons. Bruno Forte in tema "alieni"; tratto da articolo su Famiglia Cristiana di aprile 1985.

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Un Dio per gli alieni

Nel film Alien, come nella serie Visitors che ho visto in televisione, vengono presentati gli extraterrestri come esseri dotati di un'intelligenza malvagia, bruta. Si vede che il buon innocente E.T. dell'omonimo film è passato di moda. In tutta questa faccenda della vita intelligente su altri pianeti c'è qualcosa che disturba anche la mia fede. Se questi esseri esistono non sono creature di Dio?
Alien Due

[...] Nella luce di questa teologia trinitaria del cosmo e della storia, caratteristica della più antica confessione di fede cristiana, è possibile fare tre affermazioni riguardo al problema dei "confini" della creazione e della salvezza. In primo luogo, tutto ciò che esiste, in qualunque forma o spazio o tempo esso esista, va riconosciuto, in quanto ha ricevuto l'essere, come creatura dell'unico e solo Dio: il Creatore è il Padre e Signore del mondo visibile ed invisibile a noi noto, ma anche, ammesso che esistano altri mondi a noi ignoti, è Signore di essi.
L'onnipotenza creatrice non può essere misurata sul metro delle nostre conoscenze e, in ogni caso, non può essere limitata da noi nelle sue infinite possibilità: Dio è Dio e la creatura non è Dio, comunque e dovunque si ponga questo rapporto fra Creatore e creatura! Un'eventuale vita intelligente su altri mondi non si sottrae a questa relazione originaria e costitutiva all'unico Dio, Creatore e Signore del cielo
e della terra.
In secondo luogo, l'opera salvifica del Figlio incarnato si estende ad abbracciare tutto ciò che esiste, comunque e dovunque esso esista: in Lui si realizza «il disegno di ricapitolare tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra» (Ef 1,10), tanto che per mezzo della Chiesa, annunciatrice del mistero di Cristo, «viene ora manifestata nel cielo ai Principati e alle Potestà la multiforme sapienza di Dio» (Ef 3,10). Alla dimensione "cristica" di tutto il creato, per la quale tutto porta l'impronta del Cristo, perché è stato creato per mezzo di lui e in vista di lui, si congiunge la dimensione cosmica dell'Incarnazione, evidenziata dai Padri, per cui tutto è assunto, affinché tutto sia salvato. Infine, l'azione dello Spirito Santo non può non estendersi a ogni creatura: lo Spirito, che «soffia dove vuole» (Gv 3,8), colma le distanze fra il Creatore e ognuna delle sue creature, garantendo che tutto ciò che è creato dal Padre amante, nell'accoglienza del Figlio amato, è anche unito a loro nel vincolo dell'amore.
Grazie allo Spirito è possibile dire che dove c'è essere, c'è amore, e che tutto, anche eventuali sconosciute forme di vita intelligente, nel legame eterno della carità divina, è stato e sarà eternamente amato.

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