BISOGNA ASPETTARE PER DISCERNERE?

Che cosa pensare delle apparizioni di Medjugorje? È una domanda che molti si pongono. E spesso si sente dire:
È prematuro. Bisogna tacere finché la Chiesa non avrà giudicato.

Testo di LaurentinUrgenza e prudenza
Questa massima ricorrente fa autorità in vasti ambienti. Ma è priva di fondamento. Se è la Madonna che parla, e se il suo messaggio è urgente, aspettare e non agire sarebbe tanto stupido, quanto starsene inattivi quando scatta l'allarme o qualcuno grida aiuto.
Al mio ritorno dopo la prigionia, si gridò al fuoco nelle fattorie, quella dei nostri vicini de Plassard, che si trovavano tutti nei campi per la mietitura. L'incendio era appena cominciato, ma già le fiamme lambivano un soffitto di legno non ignifugo. Ruppi un vetro, entrai e riuscii a spegnere l'incendio. Poi andai ad avvertire la padrona. La quale mi rimproverò di aver rotto il vetro:
C'era la chiave vicino alla porta...
Sì, ma nascosta...

Mi sentivo la coscienza a posto. Se fossi andato nei campi a chiedere dov'era la chiave, l'incendio non sarebbe stato più domabile. Giuridicamente, forse, non ero in regola; ma avevo salvato la casa e quanto conteneva, al solo prezzo di un vetro infranto.
La massima ricorrente — bisogna aspettare — non è conforme alla tradizione della Chiesa. A Lourdes, a Fatima e altrove i fedeli hanno sempre preceduto il giudizio del vescovo accorrendo alle apparizioni. Se non ci fossero andati, la Chiesa non avrebbe avuto niente da giudicare. Anche Lourdes sarebbe rimasta un'apparizione ignorata, di cui non si sarebbe mai parlato. E la Chiesa vi avrebbe perduto la marea di grazie che promana da quel luogo. Perché, allora, si conclamano spesso l'attendismo e l'irresponsabilità, se non la vigliaccheria? Occupandomi di apparizioni, sono incorso anch'io in rimproveri analoghi a quelli della padrona a cui avevo rotto il vetro. Ho perso la mia reputazione di teologo in varie vaste fasce sociali, e tra le più serie.
Non si capisce la tua ingordigia di apparizioni, mi ha scritto un amico.
Per me, non si tratta di ingordigia né di attrattiva, ma di un servizio, di una risposta da dare a richieste venute in maggior parte dalla gerarchia; ma anche da gente sola e sconcertata, davanti a ciò che le capita. Anche se questo è difficile da far capire, che importa?
Una certa "prudenza" spegne lo spirito. Trascura il dono di Dio. Lo seppellisce.
A Lourdes, in un tempo in cui vigeva la consegna che non bisognava affatto parlare di guarigioni prima che fossero riconosciute ufficialmente, la stampa si lamentava nei confronti delle autorità:
Voi ci date soltanto dei cadaveri di miracoli. Voi spegnete il fulgore degli eventi e la fiamma del ringraziamento.
Spesso la sorte delle apparizioni è proprio questa.

Errore per difetto
Se crediamo veramente che Dio esiste e che è il Vivente, se crediamo che Cristo e la Madonna sono in contatto con noi nella Comunione dei santi, se scrutiamo i segni dei tempi, dobbiamo affrettarci a identificare questi segni e riconoscerli. Fu così che le sante donne precedettero i dodici apostoli al sepolcro; e furono, senza funzione ufficiale ma per grazia e carisma, «le apostole degli apostoli» e «le evangeliste degli evangelisti», secondo l'elogio fatto loro da San Pier Crisologo. Il giudizio dei Dodici (certo più decisivo) fu più lento e meno affrettato. Ma Cristo «rimproverò la loro incredulità e durezza di cuore» {Me 16,14); «Uomini stolti e lenti a credere» {Le 24,25). «Perché i dubbi salgono dal vostro cuore?» (24,38), ecc.
Il giudizio si fa severo nei confronti degli scribi e dei farisei: «I pubblicani e le prostitute (più attenti ai segni di Dio) vi precederanno nel Regno dei cieli».
Il Signore ha preferito quelli che precedono a quelli che strascinando i piedi, lo hanno combattuto rimproverandogli di non dar loro segni sufficienti.

...e per eccesso
Resta non meno vero che la fretta dei credenti, troppo sensibili, può ingannarsi. Possono proiettare la loro fede su segni ingannevoli. Come avvenne a Pescara, nel 1988. Una veggente, fervorosa ma male ispirata, annunciò grandi segni, e la stampa e una folla immensa si radunarono... Ma fu una delusione, contro la quale il vescovo aveva opportunamente messo in guardia i fedeli. Bisogna restare prudenti, desiderosi di discernimento; e, soprattutto, restare umili, pronti a sottomettersi al giudizio illuminato della Chiesa.

L'umile statuto dell'apparizione
Il discernimento è un compito lungo e per vari aspetti difficile. Ed è un compito umile. La Chiesa, così sicura quando insegna il Credo, diventa modesta quando deve discernere un'apparizione.
Cristo stesso ha puntualizzato lo statuto mediocre delle visioni: «Beati coloro che non hanno veduto, e hanno creduto» (Gv 20,29). «La fede è conoscenza delle realtà invisibili», sottolinea la Lettera agli Ebrei (11,1).
Quando le realtà invisibili si fanno visibili, non si è nella visione beatifica, ossia nella conoscenza assoluta. Si ha un segno pedagogico, un viatico, o soccorso nel cammino. Questi segni sono diversi e complessi. Sono dati in tempi e luoghi diversi, a soggetti particolari che li segnano con la loro impronta. Non esiste nessun «soprannaturale allo stato puro». Il soprannaturale, per definizione, si trova incarnato nella natura, commisurata a coloro che lo ricevono. La natura vi conserva il proprio carattere e il proprio dinamismo. I veggenti si trovano implicati nel dono che ricevono; e rischiano sempre di metterci del proprio, e di interpretarlo a modo loro. Non sono infallibili. La teologia mistica ha evidenziato gli errori e le confusioni di veggenti e profeti, anche santi. Tutto questo non discredita i sacerdoti o il dono di Dio. Invita tuttavia alla prudenza: i segni, perché dati nell'ambiguità del tempo che passa, chiamato al discernimento.
Per questo non bisogna chiedere ai veggenti oracoli che rispondano alle nostre curiosità, per quanto nobili siano. Come invece si fa spesso: il lenzuolo di Torino è autentico? Sei apparsa proprio tu a Garabandal, San Damiano? Mio marito defunto si trova in cielo?, ecc.
La Madonna non è l'impiegata allo sportello del cielo, diceva giustamente il vescovo di Mostar, che ci tengo a lodare dove manifesta saggezza.
La Madonna stessa ha eliminato molte domande curiose e intempestive postele ingenuamente dai veggenti, sia per sé che per altri. E tali domande abusive, a poco a poco, sono cessate.

Criteri di discernimento
In questo campo dei segni visibili — miracoli compresi — il credente e il magistero ecclesiastico stesso possono solo giudicare in maniera probabile, congetturale. Benedetto XIV insisteva su questo punto; e San Pio X, dopo di lui, affermava:
— Quando l'autorità della Chiesa riconosce un'apparizione, invita soltanto i fedeli a credervi, «ma non garantisce la verità del fatto» (Enciclica Pascendi, in Acta, Paris, Bonne Presse, voi. HI, p. 175).
In altre parole, quando un vescovo riconosce un'apparizione, non pretende di essere infallibile. Solo discerne certi segni, valuta certe convergenze in maniera congetturale, secondo alcune probabilità. Il vescovo può anche esprimere la sua convinzione con forza, come ha fatto mons. Laurence per Lourdes: «La Madonna è realmente apparsa a Bernadette», dichiarò. Ma anche in questo caso non si è trattato di un insegnamento infallibile. Ha voluto dire: «La mia convinzione è fermamente fondata, e la testimonio per delle buoni ragioni». Questo non significa: «Dovete crederci, né avete l'obbligo»; ma soltanto: «Avete dei seri motivi per crederci».
In simile giudizio, il vescovo propone le sue ragioni, ben maturate, al discernimento dei fedeli. Li invita a valutarle, verificarle, approfondirle, non a praticare un'obbedienza cieca, con fede cieca. Secondo le norme della Chiesa, nessuno è obbligato a credere alle apparizioni; anche a quelle meglio riconosciute, come Lourdes e Fatima, a cui i papi hanno dato tanto pegno. Se uno viene a confessarsi perché non crede a Lourdes o a Fatima, non gli posso dare l'assoluzione. Gli posso solo dire:
— Non ti posso assolvere, perché non è un peccato.

Solo se lo fa con acrimonia c'è materia di confessione. Ma il peccato sta allora nel risentimento, non nel semplice fatto di non credere a quelle apparizioni.
Parallelamente, e correlativamente, nulla impedisce ai fedeli di aderire alle apparizioni prima del giudizio ufficiale della Chiesa. Essi sono liberi. Devono soltanto farlo ordinatamente, in modo ragionevole e discreto, rispettoso dell'autorità.
La Chiesa è uno spazio di libertà. Lo Spirito Santo "ci rende liberi", come afferma San Paolo. Le apparizioni ne sono un ambito privilegiato. Questo campo, benché minore, è un campo aperto in maniera sorprendente all'iniziativa di Dio e alla libertà dell'uomo. Si rivolge più alla speranza che alla fede, diceva giustamente Tommaso d'Aquino. Anche Cristo loda spesso quella fede che ha soprattutto le parvenze di una speranza di guarigione (Mt 8,15; 9,2.29; 15,28; cf. 17,20; 21,22).

Fonte: http://www.queriniana.it/libro/la-vergine-appare-a-medjugorje/1435

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