Monsignor Mario Canciani: "Siamo soli nell'Universo?"

 

Il 13 febbraio 1994 monsignor Mario Canciani aveva scritto su Il Tempo:

"Le foto scattate dalla sonda spaziale su Marte, che mostrano curiosamente alcune piramidi e un volto in pietra con grandi occhi che indagano il cosmo, gli avvistamenti degli UFO e soprattutto il calcolo delle probabilità ripropongono la grande domanda: siamo soli nell’Universo? Può essere interessante conoscere cosa ne pensi la Chiesa. Scientificamente per abitabilità dei mondi si intende un complesso di condizioni adatte alle forme di vita esistenti sulla terra, senza negare l’assoluta possibilità di forme di vita adatte a biosfere totalmente diverse dalla terrestre. Gli astronomi in genere ritengono che i pianeti con i satelliti del sistema solare, nelle loro condizioni attuali, non sono abitabili da esseri organizzati come i terrestri. E ciò per la mancanza di atmosfera, acido carbonico, vapore acqueo ed ossigeno. A parte le temperature contrari elevatissime fino a 350 gradi o molto sotto lo zero, persino a meno 150 gradi. Non abbiamo ancora notizie dei pianeti fuori del sistema solare (...al tempo dell'intervista. Oggi invece sappiamo che esistono altri pianeti oltre il sistema solare...).

L’Enciclopedia Cattolica intorno alla questione dell’abitabilità dei mondi sostiene che nulla di categorico afferma la dottrina cattolica. Resta quindi piena la libertà di opinione e di discussione. Filosofi e scienziati cattolici propendono a considerare probabile in un avvenire più o meno prossimo, quando i singoli astri avranno raggiunto il grado di evoluzione e trasformazione richiesto a soddisfare le esigenze dell'uomo quanto all'atmosfera, all'ambiente, al nutrimento. Appunto come è avvenuto per la Terra, che non prese ad albergare l'uomo se non dopo molti e molti secoli di esistenza. I cattolici Secchi, Pohle, Muller, Denza ed altri, erano per la pluralità dei mondi; Flammarion contrario perché ne sarebbero andati di mezzo i misteri dell’Incarnazione e della Redenzione. Le sue ragioni possono essere facilmente contraddette.

Storicamente vanno ricordati coloro che negavano l’esistenza degli antipodi della Terra, per non riconoscervi un’altra razza non discendente da Adamo e quindi non bisognosa di battesimo e di redenzione. Ma già Clemente Papa, Ilario di Poitiers, il venerabile Beda avevano ritenuta vera l’opinione circa la sfericità della Terra, appurata poi non con il flusso e riflusso del mare con Galileo nel 1615, ma con Foucault nel 1851/52 nel Pantheon di Parigi mediante il pendolo con la rotazione relativa. C'è chi ha cercato conferme nella Santa Scrittura, per esempio nella parabola delle 99 pecorelle (gli altri pianeti) lasciate dal Buon Pastore per rincorrere quella smarrita (la Terra); o nelle parole del Cristo: Ho altre pecorelle... (gli abitanti degli astri); o nella Lettera ai Colossesi di Paolo: Piacque a Dio riconciliare le cose che stanno sulla terra e quelle che stanno nei cieli (gli angeli non hanno bisogno di riconciliazione, quindi si tratterebbe di altri esseri...). Nel celebre Inno di Venanzio Fortunato il Sangue di Cristo rigenera non solo gli abitanti terrestri, ma anche quelli celesti. Ovviamente queste citazioni acquisterebbero valore probatorio solo una volta accertata scientificamente la pluralità dei mondi abitati.

Se cadessero questi muri del cosmo la teologia ci inviterebbe a magnificare ancor di più la grandezza, la bontà, la prodigalità infinita di Dio. Tutto sarebbe ancora di più fiabesco: la nostra casa ci sembrerebbe posta in mezzo alle meraviglie dell'Universo!".

 

13/02/1994, "Il Giornale"

Fonte web: http://www.mariadinazareth.it/...