Passi dal "Poema dell'Uomo Dio" (L'Evangelo come mi è stato rivelato) di Maria Valtorta sull'istante della creazione dell'anima.


Dice Gesù:

“Maria si ricordava di Dio. Sognava Dio. Credeva sognare. Non faceva che rivedere quanto il suo spirito aveva visto nel fulgore del Cielo di Dio, nell’attimo in cui era stata creata per essere unita alla carne concepita sulla terra. Condivideva con Dio, seppure in maniera molto minore, come giustizia voleva, una delle proprietà di Dio. Quella di ricordare, vedere e prevedere per l’attributo della intelligenza potente e perfetta, perché non lesa dalla Colpa.

L’uomo è creato a immagine e somiglianza di Dio. Una delle somiglianze è nella possibilità, per lo spirito, di ricordare, vedere e prevedere. Questo spiega la facoltà di leggere nel futuro. Facoltà che viene, per volere di Dio, molte volte e direttamente, altre per ricordo che si alza come sole su un mattino, illuminando un dato punto dell’orizzonte dei secoli già visto dal seno di Dio. 

Sono misteri che sono troppo alti perché li possiate comprendere in pieno. Ma riflettete.

Quell’Intelligenza suprema, quel Pensiero che tutto sa, quella Vista che tutto vede, che vi crea con un moto del suo volere e con un alito del suo amore infinito, facendovi suoi figli per l’origine e suoi figli per la mèta vostra, può forse darvi cosa che sia diversa da Lui? Ve la dà in parte infinitesimale, perché non potrebbe la creatura contenere il Creatore. Ma quella parte è perfetta e completa nella sua infinitesimalità.

Quale tesoro di intelligenza non ha dato Dio all’uomo, ad Adamo! La colpa l’ha menomato, ma il mio sacrificio lo reintegra e vi apre i fulgori dell’Intelligenza, i suoi fiumi, la sua scienza. Oh! sublimità della mente umana, unita per la Grazia a Dio, compartecipe della capacità di Dio di conoscere! ...Della mente umana unita per la Grazia a Dio. 

(Poema, Volume 1, pag. 69)


"L'anima non è bruta, Plautina. Il feto sì. L'anima è, a somiglianza di Dio, eterna e spirituale. Eterna dal momento che viene creata, mentre Dio è il Perfettissimo Eterno e perciò non ha principio nel tempo come non avrà fine. L'anima, lucida, intelligente, spirituale, opera di Dio, si ricorda. E soffre perché desidera Dio, il vero Dio da cui viene, e ha fame di Dio. Ecco perché pungola il corpo, torpido a cercare di accostarsi a Dio." 

(Poema, Volume 3, 204. La fede e l’anima spiegate ai pagani con la parabola dei templi. 29 giugno 1945)

 

L’uomo può ricordare, pur nascendo una volta sola. Ricordare con la sua parte migliore: l’anima. Da dove viene l’anima? Ogni anima d’uomo? Da Dio. Chi è Dio? Lo Spirito intelligentissimo, potentissimo, perfetto. Questa mirabile cosa che è l’anima, cosa da Dio creata per dare all’uomo la sua immagine e somiglianza come segno indiscutibile della sua Paternità Ss., risente delle doti proprie di Colui che la crea. È dunque intelligente, spirituale, libera, immortale, come il Padre che l’ha creata. Essa esce perfetta dal Pensiero divino e nell’attimo della sua creazione essa è uguale, per un millesimo di attimo, a quella del primo uomo: una perfezione che comprende la Verità per dono gratis dato. Un millesimo di attimo. Poi, formata che sia, è lesionata dalla colpa d’origine. Per farti capire meglio dirò che è come se Dio fosse gravido dell’anima che crea e che il creato, nel nascere, venisse ferito da un segno incancellabile. Mi comprendi?».

«Sì. Finché è pensata, è perfetta. Un millesimo di attimo, questo pensiero creante. Poi, il pensiero tradotto in fatto, il fatto è soggetto alla legge provocata dalla Colpa».

«Bene hai risposto. L’anima si incarna perciò così nel corpo umano, portando seco, quale gemma segreta nel mistero del suo essere spirituale, il ricordo dell’Essere Creatore, ossia della Verità. Il bimbo nasce. Può essere un buono, un ottimo come un perfido. Tutto può divenire, perché è libero di volere. Sui suoi “ricordi” getta le luci il ministero angelico e le tenebre dell’insidiatore. A seconda che l’uomo appetisce alle luci, e perciò anche a virtù sempre più grande, facendo l’anima signora del suo essere, ecco che si aumenta in lei la facoltà di ricordare, come se sempre più la virtù assottigliasse la parete che si frappone fra l’anima e Dio. Ecco perché i virtuosi di ogni paese sentono la Verità, non perfettamente, perché ottusi da contrariare dottrine o da ignoranze letali, ma sufficientemente per dare pagine di formazione morale ai popoli ai quali appartengono. Hai compreso? Sei persuasa?».

«Sì. Concludendo: la religione delle virtù praticate eroicamente predispone l’anima alla Religione vera e alla conoscenza di Dio».

(L’uomo dagli occhi ulcerati. La sosta alla “fonte del Cammelliere”. Ancora sul ricordo delle anime. 29 settembre 1945)


Sulla "approvazione" dell'Opera da parte della Madonna a Medjugorje, leggi le informazioni raccolte da P. Livio.

 

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